“Nella vita ci sono sempre nuovi inizi in cui You can acquire other, more profound confirmation of its existence "(Verena Kast)
Each individual is a union of conscious and unconscious, light and shadow, instinct and reason in all of us live together many opposites and to reach their fulfillment is necessary for each walk through the maze of his own interiority.
During this journey, the hero's journey in search of his Treasury ( http://ri-trovarsi.myblog.it/archive/2008/11/20/il-viaggio-dell-eroe . html), we could go up or down in the depths of the peaks is important always be able to feel and think, see and hear, creating and maintaining the bridges that are forming on the road. It is these bridges will allow us to achieve the most beautiful things, who are often hidden or not we or those who want to see.
During this process the most difficult and demanding times are achieved several milestones, and then several consciousnesses, the encounter with the emotions in the different stages of evolution, whether of joy or suffering, it opens the world of images and imagination we can enter that space that offers the possibility of unfolding the self.
Aprire la porta al mondo dell’immaginazione vuol dire darsi la possibilità di esperire nuovi anfratti, nuove intuizioni, per ri-comporre nuovi paesaggi e darsi altro tempo offrendo una nuova luce e un nuovo respiro ai nostri vissuti.
Scrive Francesco Montecchi, neuropsichiatra e psicanalista junghiano infantile membro dell'International Association for “Sand Play Therapy”, “la psiche con l’aiuto delle immagini si orienta nel mondo e si adatta ad esso e così è in grado di vivere e di svilupparsi. Così l’immagine esterna non è solo proiezione dell’immagine corrispondente interna, ma entrambe sono parti tra loro corrispondenti di una unica immagine originaria e simbolica che si è scissa...”
Ed è proprio dalle esperienze più sofferte che possiamo alzare le vele verso nuovi lidi che, attraverso la sensibilità e l’accoglienza, portino nuova energia.
Jung utilizzava con i suoi pazienti l’immaginazione attiva, osservazione del flusso delle immagini interne, senza che venga imposto alcun tema.
Si comincia fissando l’attenzione su di un’immagine che giunge spontanea, e si continua osservando le trasformazioni che questa immagina subisce, come si arricchisce di dettagli, si sviluppa e si evolve.
In questo modo la persona non è immobile, racchiusa dentro la sua fantasia, bensì avviene un dialogo interno dove conscio e inconscio concorrono insieme, non più nemici ma alleati e parte dello stesso contesto, ed affrontano INSIEME la vita.
Possiamo quindi affermare che l’immaginazione è già parte dell’azione operando all’interno di un “quasi reale” che ha in sé tutte le potenzialità per trasformarsi in attività. Le immagini che creiamo ci permettono di vivere gli eventi prima di agirli nella realtà; il “come se” immaginativo ci conduce in una sorta di spazio transazionale in cui è possibile sperimentare il cambiamento.
Attraverso l’immagine diventiamo attivi e con l’azione prendiamo parte all’evento evocato e nel gioco recuperiamo la fiducia predisponendoci così al cambiamento. L’immaginazione ci permette di sondare creativamente le possibili soluzioni ad una situazione mettendole a confronto con il nostro bagaglio di conoscenze, la cui ampiezza contribuisce ad aumentare le possibilità di cogliere relazioni , e quindi, di immaginare soluzioni.
Alla luce di tutto ciò l’immaginazione diventa un modo per recuperare energia e forza per uscire dal tunnel dell’autosvalutazione scoprendo di riuscire a trovare in sé capacità sconosciute e recuperare potenzialità perse.
Ciò che si attiva ha un grandissimo valore: si entra in contatto con il nostro mondo interiore; in questa connessione tra l’Io e l’inconscio si crea quello che Hillman chiama “fare anima”,dove gli eventi si trasformano in immagini, dando luogo a quel processo di creazione e illuminazione che permette di potersi prendere cura dell’anima, "questo cavernoso deposito di passioni", la parte di noi più intima e profonda centrale nel nostro ri-trovarsi.
Importante diviene, quindi, la continua ricerca di Sé e nel momento in cui ci si pone in ascolto delle proprie emozioni e delle proprie immagini interiori il “fare creativo” inteso come espressione grafico-pittorica del nostro mondo interiore diviene un ulteriore possibile via per esternare la propria anima e superare le difficoltà.
Attraverso l’arte, manifestazione visibile del nostro inconscio , è così possibile uscire dai ristagni e dai blocchi che impediscono il contatto con i nostri bisogni e liberare energia che consente di modificare la direzione dei disagi e creare nuove vie dove diventa più facile ri-trovarsi diventando autonomie liberi di vivere pienamente.
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