Tax reforms
In our transmission we often occupied by the pills, taxation and how the media often nacondano for inaccuracy or lack of willingness in going thoroughly by journalists or manipulation of the information contained in the legislation.
below you will find an article written specially for us by Dr. Daniel Simonini, Roman accountant estimated that in future there will be an opportunity to clarify many aspects of our tax system and therefore social.
Recently there has been talk of economic recovery, increase productivity and simultaneously has made an explicit request for Italian citizens to start spending to jump-start the national economy, strongly proven by the recent global economic crisis.
Because of this crisis, government, unions and businesses, have studied the mechanisms to adapt i salari al tasso di inflazione, provvedendo al rinnovo di oltre 20 tipologie di CCN. Con tale adeguamento, il reddito nominale dei lavoratori è cresciuto, ma purtroppo si è trascurato un elemento fondamentale di questa situazione, ossia non si è provveduto contestualmente all’adeguamento della normativa fiscale, generando una maggiore pressione fiscale, dovuta al “Fiscal Drag1”, facendo così precipitare quello che è il reddito reale dei cittadini.
L’attuale normativa fiscale, è eccessivamente onerosa per i lavoratori dipendenti, i quali si sono visti erodere il loro salario reale, ma è ancor più onerosa per le imprese che stanno tentando di risollevarsi dalla passata crisi economica, mentre instead they are "pardoned" all financial actors, who make considerable profits (just look at the daily trading volume on the major business of the world), and still (after many requests) serving a ridiculous taxation (the 12.50 %).
Perhaps one way to overcome the crisis is precisely to change the tax laws, such as reintroducing the "no tax area" and simultaneously raise the income brackets, without seeking temporary solutions (see tax breaks, social card, etc..) Representing just a waste of public money and do not bring any benefit, financial income tax like any other income. At the same time, however, Increased penalties are for those who engage in tax evasion through greater control over the territory.
One of the widely discussed (but alas never implemented) will represent a more onerous tax on business, or IRAP, which discourages firms to invest in human resources.
Although the European Commission raised doubts as to whether the tax first, and then repeatedly punish Italy for the purposes of, to date has not yet done so to a change (or abolition) of that tax.
Certainly IRAP brings a considerable amount of money to state coffers, and in caso di abolizione, sarà molto difficile trovare un’adeguata copertura; il problema è un altro, le soluzioni e le coperture finanziarie in caso di modifica/abolizione dell’IRAP, si sono mia cercate?
L’IRAP rappresenta solo uno dei paradossi italiani, solo per citarne un altro, si pensi alle imposte sui carburanti, forse non tutti sanno che sui carburanti gravano una quantità infinita di imposte tra le quali ricordiamo le più sconcertanti:
1,90 lire (0.00098 euro) per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire (0.00723 euro) per la crisi di Suez del 1956;
10 lire(0.00516 euro) per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0.00516 euro) per l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0.00516 euro) per il terremoto del Belice del 1968;
99 (0.05113 euro) lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 (0.03873 euro) lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 (0.10587 euro) lire per la missione in Libano del 1983;
22 (0.01136 euro) lire per la missione in Bosnia del 1996;
0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004
Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro!
Il buon senso vorrebbe che al cessare della causa che determina una tassa, dovrebbe cessare la tassa stessa. In Italia invece non è così. Anzi, su queste accise che in sostanza sono tasse, viene applicata anche l’Iva, that is, a tax on tax!
The watchword in these cases is "reform", we must make reforms that do good to our country, that reforms should address the most sensitive part of our system, such as:
tax laws (you have to structure the rules based on the current situation, do not change what was written 30 years ago, and especially to streamline the system to make it less "avoidable" as possible);
health (it is unthinkable that our public health facilities are functioning poorly, whereas the private hospitals are very efficient, the doctors of the NHS should focus to work exclusively for the NHS and not convey to their patients at private facilities);
spending policy (to be streamlined payments of the entire political class, which are a major expense to the State);
Education;
Research (to avoid allowing Our researchers bring their know-how abroad).
The above list represents only part of the reforms, political representation there any government, should be done, without neglecting the other aspects of our country (justice, security and so on).
1) The English called fiscal drag, the Italians have dubbed the "fiscal drag": it is the silent crescere della pressione tributaria diretta (quella che colpisce i redditi) per effetto dell'inflazione. La crescita dei redditi nominali dovuta all'inflazione, e che quindi non corrisponde a un aumento dei redditi reali, provoca in un sistema progressivo come quello italiano) il passaggio di quote di reddito a scaglioni via via superiori, dove maggiore è l'aliquota fiscale.
Es. Una persona che guadagna 15.000€ l'anno, soggetto ad una tassazione del 23% ogni anno pagherà 15000*0,23 = 3450€ di tasse, cioè il 23% del suo reddito. Ipotizziamo un tasso di inflazione del 5%.
Si supponga, allora, per il recupero sull'inflazione, che il suo reddito aumenti del 5% pari a € 750, in questo caso dovrà pagare 15000*0,23 = 3450 €, più 750*0,27 = 202,50 ovvero un totale di € 3652,50 pari al 23,19%. In questo caso la proporzione del guadagno prelevato dal fisco è aumentato. Tale aumento è il fiscal drag (drenaggio fiscale).
Di Daniele Simonini
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